Rinascita dalle proprie ceneri Come la Fenice

Come una goccia d'acqua in attesa sotto il sole,

le imposizioni stupide della società mi han fatto evaporare e sparire ma...

tornero fra voi come pioggia.

E come ogni buon diario che si rispetti una formula di inizio di tutto rilievo.

Dedicato a:

Per tutti coloro che sono venuti prima,

per quelli che verranno dopo,

e per tutti coloro che costruiscono il maggico e amorevole ponte tra di loro.

"Esci una sera sotto un vasto cielo stellato,

alza gli occhi a quei milioni di mondi sopra la tua testa.

Guarda la Via Lattea.

In quell'infinità, la terra si dissolverà, sparisce e con essa sparisci anche tu.

Dove sei? Chi sei? Cosa vuoi? Dove vuoi andare? Ti attende un viaggio lungo e difficile e...

non sai se ti potrai riposare.

Ricodati dove sei e perchè sei li.

Non avere troppa cura di te, e ramenta...

...che nessuno sforzo viene mai mai fatto invano."

"E adesso puoi metterti in cammino"

domenica 18 febbraio 2007

ora vado

_E bene è venerdi pomeriggio!!! di una bella giornata di sole e dopo essere stato dal fisiatra che mi ha detto che dovro fare un bel pò di esecizio fisico e che dovro riprendere un attivita fisica regolare, ordiandomi una terapia laser per il ginocchio e un ecografia sempre per lui mi ha salutato dicendomi vada si iverta e non i preoccupi è ancora giovane per doversi preoccupare. ora mi ritrovo a casa dopo aver accompagnato la mia sorelina faber al treno, per andare a milano va a trovare la robigi eata lei cosi si distrae un pò ed io sempre qui a cazzegiare con sto pc vorrei tanto uscire cn qualcuno e godermi sta iornata ma mi sa tanto che prendero la bici e faro un bel giretto anche se penso che mi annoiero forse se poro la macchia fotografica almeno mi distrarro un pò be dai la mia sorellina ma detto che se stufata di star qui e presto adra anche lei via vuole cambiare posto forse ragione, ma io non so sè è il posto o siamo noi ora come ora vedo intorno a noi solo una cappa digriggia dovut ad una noia creatasi lenamente con il tempo, spero di riuscire a farla svanire e di ritornare alla mia vecchia vitalita. Comunquenon preoccuparti presto molto presto sono sicuro e cose miglioreranno.
ora vadociao.
Rene

quegli degli anni 80

Lo scopo di questo Pensiero è quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati agli inizi degli anni '80 (anno più, anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai propri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.

Noi non abbiamo fatto la Guerra, non abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, non abbiamo votato il referendum per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '90. Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti. Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice. Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori. Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni. Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3x2... Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione). Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon, non con Hercules o Xena! Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga. Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente licenziarci. Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Chernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capire di colpo che ci sbagliavamo un 11 di settembre. Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro,abbiamo giocato a Pac-Man, Bill Gates ci sta antipatico e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero. Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in. Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta. Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramellin e di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare..."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Creamy, Kiss Me Licia, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore. Siamo la generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme. La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l'Italia di quest'anno è la favorita... L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni.Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista. No avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale. Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!! Mangiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto. Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! Le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità , non in una chat dicendo :) :D :P Abbiamo avuto libertà , fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.
Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!

ed e martedi

Be che dire dopo una sveglia di corsa, stamatina perche come spesos faccio mi concedo altri 5 minuti che poi divengono molti molti di più, ma sono arrivato a lavoro puntuale, giornata piuttosto tesa che come sempre il simpaticone del mio collega dalle facili passioni, non a fatto molto ma sapendosela come sempre giocare molto bene a fatto il suo minimo indispensabile facendo lavorare altri ingenui che gli hanno allegerito il carico della giornata. andiamo oltre che dire sto facendo un treinig intensivo di pazienza e sto imparando almeno spero a ridurre le pressioni che mi fanno gli altri e a soprimere e scaricare lo stress e provanodad inparare a non acumularne.
Andiamo indietro ne tempo giovedi ho passato una serata tranquillaa casa mi sono rilassato un bel bagno rilassante e tantte tante coccole che mi osno fatto da solo purtroppo visto che non c'è nesuno per ora che condivida con me questi bei momenti di relax, venerdi giornata dedicata meta a icerca dle lavoro invernale
chi sa magari una proposta per qualche paese caldo me la accetano e l'altra meta a cazzeggiare a casa tra pc tv musica e libri proprio una bella giornata, poi dopo una sana chatta fata con Gio un simpatico ragazzo di Bg che verra a jesoo in vacanza una settima con le amiche, be cosa meglio che aprofittarne ifatti lui arrivava sabato mattina e io sabatgo andavoa casa del mio amico ale a passare unagiornata l mare megio di cosi be lpo conosciuto e simpatico un po fuori ma mi piace stare in sua compagnia anche se è molto rigido mi auguro nei prossimi giorni di riposo di poterci chiaccherare un po chiarre alcune cose e sperare che da questa piccola semina cresca magari una buona amicizia come quella con le mie "SORELLE" be ora dopo una lunga iornata vadoa nanna a presto.

pensiei

Be che dire è passato diverso tempo dal mio ultimo aggiornamento, gran parte dell'estate è passata e a quanto pare anche questo caldo opprimente, il mio contratto staggionale giunge a gli sgoccioli e bisogna trovare un lavoro per l'inverno, chi sa magari in un bel posto caldo
Canarie magari o Caraibi il freddo mi e bastato, un inverno a st.Moritz è bastato la neve non fa per me almeno nei posti dove devo andare a lavorare e non a divertirmi.
Be, vorrei conoscere persone interessanti fare nuove amicizie divertirmi un pò e passare del sano tempo in compagna, per ora che dire devo chiudere questo messaggio prima di perderlo visto che il mio time limit e quasi finito ci sentiamo più avanti ciao.

poesia

Signore,
quando avrò fame,mandami da qualcuno che abbia bisogno di cibo;
quando avrò sete,mandami da qualcuno che abbia bisogno di bere;
quando avrò freddo,fa' che io abbia sempre qualcuno da scaldare;
quando avrò un dispiacere,fa' che abbia qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventerà pesante,fa' che io possa condividere la croce di un altro;
quando sarò povero,guidami verso qualcuno che abbia veramente bisogno;
quando non avrò tempo,guidami verso qualcuno che io possa aiutare anche solo per un momento;
quando mi sentirò umiliato, fa' che io abbia qualcuno da lodare;
quando sarò scoraggiato, mandami qualcuno da spronare ;
quando avrò bisogno della comprensione degli altri, fa' che io sia vicino a qualcuno che abbia bisogno della mia;
quando avrò bisogno che ci si occupi di me, fa' che io abbia qualcuno di cui occuparmi;
e quando, vinto dall'egoismo , penserò solo a me stessofa' che la mia attenzione si rivolga verso un'altra persona.

Se Dio non fornisce i mezzi, significa che non vuole che quella cosa venga fatta . Se desidera che venga fatta , ve ne renderà i mezzi. Perciò non preoccupatevi.

Madre Teresa di Calcutta

un racconto di molto tempo fa

Un racconto che a mosso il mio sentimento mi sono rispecchito molto in esso per molti tratti che anno atraversato la mia vita nello stesso modo e a voi che dice.

Soffiava un vento gelido, stridulo, ululante e aveva paura: non di quello che udiva fuori, ma di quello che sentiva dentro. Tremava come una delle tante foglie che vedeva appese agli alberi e, come queste, anche lui era sospeso, era in balia di una forza più grande, incontrollabile, che però decideva della sua vita.

Il ramo di pesche
"Era un ragazzo di 18 anni, Alex si chiamava, moro, carino, atletico e timido. Inconsapevolmente, però, Alex stava per intraprendere una guerra lunga e dolorosa che gli avrebbe procurato ferite tanto profonde che neppure un’altra vita sarebbe bastata a sanarle. Era stato un gioco, uno squallido gioco che ora però si presentava in tutta la sua crudeltà. Con macabro sadismo pensava, sognava, piangeva, ripensava e soffriva. Rivedevano i muri scarni di quella casa in costruzione, i mattoni buttati per terra, i chiodi, sentiva ancora l’odore del cemento. Stava giocando con Sergio: era un gioco strano, insolito. Non giocavano con i soldatini, nè col pallone, ma con le mani. Si toccavano, si strusciavano cercando l’amplesso. Lo facevano con la spensieratezza dei bambini ma anche con la voglia e la frequenza dei grandi. Ricordava con ribrezzo ed orrore le videocassette, le riviste e tutto ciò che inconsapevolmente l’aveva portato a dichiarare guerra a se stesso e al resto del mondo. La famiglia, la chiesa, il catechismo, come poteva accettare una cosa simile dopo essere stato educato con sani principi cristiani? Dopo aver vissuto la religiosità in modo distorto? Si sentiva come quel ramo di pesche che fissava dalla finestra. Un ramo di pesche innestato su un mandorlo.
Vedeva i frutti diversi e pensava che anche i frutti sarebbero stati eclatantemente diversi. Che colpa poteva avere quel ramo se, senza poter scegliere, era stato messo lì contro la sua volontà? Piano piano dagli occhi scendevano delle lacrime che solcavano il dolce e tenero viso fino ad arrivare alla bocca, quella bocca che tanto desiderava ma che aveva anche l’orrore di sentire. Continuava a ripetersi: “Non posso”,”non devo”, ma questi due imperativi nulla possono contro sua maestà “voglio”. La ragione voleva riprendere il sopravvento ma sentiva che trono, scettro e potere vacillavano e che di lì a poco li avrebbe persi. Una forza nuova, più fresca, più grande, più viva, sgorgata non si sa da dove prepotentemente si faceva strada e stava prendendo il sopravvento. Il tempo passava inesorabilmente e ormai stava per farsi giorno. I primi raggi di sole, timidi, nascevano all’orizzonte. Perdendosi nell’infinita bellezza del celeste arancio Alex si addormentò. Addio serenità, addio spensieratezza, addio tranquillità…..e intanto un sogno un incubo, continuava a confonderlo ed a tormentarlo. “Sei diverso! Sei una delusione! Sparisci!”, si sentiva dire dagli amici e dai genitori. Impaurito si svegliò di soprassalto sperando invano che quel sogno si avverasse.
Alzandosi riprese la sua vita. Era strano, ormai era inconsciamente consapevole: era il primo giorno della sua nuova vita, una vita di finzioni e assurdità. Nessuno si era accorto di nulla, solo lui sentiva che man mano stava cambiando. Neanche i genitori se ne erano accorti, o forse non volevano farlo. Giorno dopo giorno aggiungevano un mattone al fragile castello di sogni che stavano costruendo: “sarà un professionista affermato, ricco, potente e temuto”. Erano orgogliosi di ciò che stavano creando. Lo vedevano crescere ed erano felici pensando al giorno in cui tutti i loro sogni si sarebbero avverati. Ma Alex non riusciva a tener nascosto tutto. Ogni tanto una frase, un gesto, anche una singola parola, incontrollabilmente usciva fuori, era come se in quell’istante non fosse più lui: per un attimo un’altra persona, tenuta prigioniera, risorgeva e si manifestava per poi soccombere alla ragione. Era come un cane da guardia che legato e vincolato da pesanti catene che ogni tanto riusciva a liberarsi. Scappava, correva, cercava di evadere ma alla fine la mano del padrone lo rilegava alle odiate catene. Ritornava così a calpestare lo stesso metro quadrato di terra, sognando e aspettando impazientemente i prossimi minuti di libertà. Le sbarre del carcere di Alex, però, stavano crollando. Intanto gli incontri con il suo amato amico Sergio si facevano sempre più frequenti. Voleva liberarsene ma non era forte abbastanza. Ogni volta ci ricadeva e si lasciava travolgere dal vortice della passione.
I gesti, le movenze e le parole però, non sfuggivano agli sguardi taglienti della gente. Gli amici iniziavano ad accorgersi che qualcosa non andava. Alex non guardava le ragazze, non desiderava come loro, sembrava non avesse libido. Man mano lo allontanavano, sempre più lontano, sempre più solo era Alex. Non riusciva a capire il perché. Le voci giravano: i sorrisi maligni, gli sguardi sdegnati lo accompagnavano ovunque. Le frasi bisbigliate alle orecchie, poi, facevano più male di mille coltellate. Ogni singola lettera era una lama che lo colpiva, lo uccideva, lo distruggeva fino a disintegrarlo. Per un po’ continuò ad uscire, tacendo anche a se stesso la verità. Cercava di ignorare tutto e tutti ma a che prezzo? Fino a quando? Arrivò l’estate. Gli amici di scuola iniziavano a sentirsi grandi e forti, volevano dimostrare la loro onnipotenza, la loro grandezza. Erano sicuri, fieri, altezzosi mentre Alex no. Alex era distrutto dalla straziante battaglia che si combatteva dentro di sé. Lui non beveva, non fumava, non riusciva a trovare la pace interiore. Lo allontanavano e si allontanava. Ormai la voragine era così grande da non poter essere più colmata.
Anche Sergio lo scherniva e lo isolava in modo subdolo e meschino. Il pomeriggio saliva da Alex, ora con una scusa ora con un’altra, lo circuiva, lo tentava. Alex, debole e desideroso di affetto, comprensione e amore si lasciava andare. Ma la gioia di sentirsi amato e desiderato durava poco. Alla fine Sergio lo salutava ed usciva con quegli stessi amici che avevano isolato Alex. Forse, lo stesso Sergio, lo insultava e lo derideva: l’ennesima freccia che gli trapassava il corpo già martoriato da mille ferite ancora sanguinanti. Ogni giorno una nuova freccia, una nuova ferita. Si sentiva usato, umiliato, calpestato e disprezzato da colui che pensava potesse amarlo! Era in balia di un nero torrente che lo trascinava in basso, sempre più in basso, nella depressione più cupa. I genitori iniziavano ad intuire che qualcosa non andava, che il castello che si erano costruiti stava vacillando. Allora si scagliarono contro Alex perchè voleva distruggere i loro sogni, deludere le loro aspettative. Continuamente lo mettevano a paragone con gli altri, volevano che anche lui iniziasse a mettere dei mattoni al castello. Ma Alex non poteva, non voleva. Si sentiva inferiore agli altri. Non si accettava, non capiva cosa gli stesse capitando. L’unica cosa che sentiva era il vuoto attorno a lui, un senso di rinuncia e sconfitta.
Continuò a non uscire, a mangiare poco, quasi vegetava. Voleva lasciarsi morire. Una sera, però, così per caso, sdraiato sul divano, gli capitò di vedere un film. Parlava di un artista, un autore, Oscar Wilde che per amore aveva sfidato la società. Era un amore strano però, un amore subdolo e insensato. Non era normale: erano due uomini ad amarsi però, si amavano così tanto, si desideravano così tanto che, per quanto potesse apparire strano, era un amore sincero, tanto pulito quanto agli occhi degli altri appariva torbido. Alex si immedesimò in Oscar. Oscar era andato in prigione, lui si era isolato. Oscar amava un uomo e lui aveva incontri frequenti con l’amato amico Sergio. “Forse non è solo un amico” pensava. E di nuovo quella notte non riuscì a dormire. Guardava continuamente fuori dalla finestra. Fissava l’albero di mandorle. Vedeva e rivedeva le pesche mature. Quel ramo e quei frutti erano tanto diversi dal resto dell’albero, perché?Anche lui era e si sentiva diverso.
Ora non riusciva più a far tacere quella voce che gli partiva da dentro, quella voce che non aveva mai voluto ascoltare. Ora sapeva, era consapevole di essere omosessuale. “Oh no! Che orrore quella parola! Che schifo!” Tremava tutto. Il sangue gli si era gelato. Aveva la pelle d’oca. Aveva capito cos’era quella forza nuova, vera, che sentiva dentro. Era riuscito per la prima volta ad udire quella voce che veniva dal profondo del cuore. Non poteva accettarlo, aveva paura.Per un anno si odiò, si disprezzò. Voleva assolutamente sopprimere quel mostro che allevava dentro di sé, quel mostro che, nonostante fosse osteggiato e represso, cresceva e diventava sempre più forte. Devastava tutto. Attila lo chiamava Alex. Interruppe gli incontri con Sergio, anzi di riflesso iniziò ad odiare anche lui.
Lo odiava perché sapeva che Attila lo avevano concepito insieme. Da un amore malsano non poteva che nascere un mostro! Non voleva più vederlo. Pensava che così facendo avrebbe eliminato ogni cosa, e che Attila sarebbe sparito. Per un anno seguitò a non uscire, a non avere contatti con nessuno. Solo a scuola parlava ogni tanto. Cercava di farsi morire. Chiuso nella sua cameretta, poi però pensava e ripensava a ciò che gli era accaduto. Nonostante tutto Attila continuava a crescere. Alex si era chiuso come un riccio. Per i genitori era tutto normale. L’importante era che studiasse e prendesse buoni voti a scuola in modo da non far crollare il loro castello. L’odio cresceva, cresceva il disprezzo di sé e degli altri.
Una terribile notte, non riuscendo a cancellare la sua condizione, non avendo potuto debellare la sua “malattia”, pensò di farla finita. Era già morto, era già stato distrutto da Attila: era talmente offuscato dal dolore che neppure la morte lo spaventava. Passeggiava come un pazzo per la stanza. Andò in cucina a prendere il coltello: voleva tagliarsi le vene pensando di fare la cosa giusta. Ormai la sofferenza era insopportabile. Ma come può essere giusto decidere di tagliare un così bel filo impedendo al destino di realizzare una tela tanto rara, preziosa e speciale? Alex per fortuna non cedette. Era lì, lì, col coltello vicino al polso, stava per affondarlo ma si fermò. Si alzò e rivide le pesche.
Le aveva guardate milioni e milioni di volte in quegli anni ma, per la prima volta, gli apparivano diverse. Erano più belle delle mandorle, più saporite, più succose, più dolci e anche più apprezzate. E così, anche lui per la prima volta si rivide con altri occhi. Quello che aveva dentro non era un mostro, non era Attila ma il vero Alex, l’Alex che avrebbe continuato a vivere, ad avere delusioni e soddisfazioni. Ora il torrente cupo si era arrestato e lui, naufrago, cercava di riprendersi. Si rivedeva bello e sensibile, ormai si guardava da un’altra angolatura e sotto un’altra luce.
Il brutto anatroccolo era diventato un cigno, le paure erano momentaneamente scomparse. Il vecchio Alex era morto ed aveva dato spazio al nuovo, più dolce e più vero. Quella notte portò via tutti gli spettri cupi e neri. Tutti i muri innalzati da Alex per proteggersi, iniziarono a cadere. Il riccio si stava aprendo e non cercava più di proteggersi ma avrebbe attaccato qualora qualcuno l’avesse sfidato e colpito. Le ferite sembravano essersi rimarginate.
Alex riprese ad uscire, si fece nuovi amici, nuovi interessi. A scuola tutto procedeva bene e stava decisamente meglio. Pensava di aver vinto la guerra. Pensava di aver messo fine a quel dolore lacerante ma aimè non era così. Quella che aveva vinto era solo una battaglia, la battaglia contro se stesso. Avrebbe dovuto combattere ancora per poter conquistare una pallida pace, ma le pesche erano lì a dargli forza."

"Dioniso"

lunedì 12 febbraio 2007

Ecco cosa ho scritto la prima volta:


Sguardo profondo, penetrante, sono un mix di intuitività e di energia, amo sondare il carattere di chi mi circonda e per questo riesco a percepirne le componenti più intime. Tendo a vivere qualunque situazione con un grande trasporto e molta passionalità e per questo ogni emozione risulta amplificata ed anche apparentemente molto ben controllata, ma sono capace di vendicarmi di un torto subito anche a distanza di molto tempo. Sono tendenzialmente un solitario, affascinato da un certo desiderio di potenza e non mi risparmio in niente pur di raggiungerla. Ho doti di simpatia, di seduzione e carismatiche verso gli altri e ne ricevo moltissime gratificazioni autentiche, soprattutto spirituali, ma devo fare attenzione a dominare il mio trasporto per le cose materiali. Sotto il piano affettivo, tendo a farmi trasportare troppo dalle passioni e dall'eros, a discapito forse di un'autentico appagamento sentimentale, che fino ad ora non ho comunque ancora condiviso. Ogni passione è estremizzata e drammatizzata, anche per la mia esagerata sensibilità, ma tendo ad essere molto geloso e possessivo e mi disturbano tantissimo leggerezze, superficialità, materialismo. Idealista all'esasperazione, pragmatico per necessità di sopravvivenza. Nella relazione sono fedele, molto fedele, fino all'esaurimento, sono monogamo e soprattutto non sopporto I tradimenti, di nessun genere.



Con questa illustrazione sintetica ma onesta ed obiettiva, senza indulgenze, chiara e significativa del mio carattere, mi sono spogliato di ogni pregiudizio e abbassato ogni difesa, mettendomi in discussione, consapevole di non conoscermi o non piacermi completamente per alcuni aspetti negativi del carattere, che devono essere "lavorati con una complicità sentimentale", conservo comunque alcuni segreti, perché rivelarmi completamente e sentirmi totalmente scoperto, non costituirebbe elemento di interesse per la persona che sto cercando e comunque questa autoanalisi ha richiesto molto spirito di autocritica e sicurezza interiore, abbandonando un sentimento di stima personale.



Le persone che si sentiranno disturbate o motivate solo da curiosità per tanta trasparenza ed onestà di intenti (da non confondere con arroganza o presunzione) sono pregate di non leggere questa mail, perché non sono quelle che vorrei conoscere per iniziare una relazione seria; in ogni caso, saranno comunque tutte considerate con uno spirito straordinario di solidarietà e condivisione tra cuori infelici, sempre all'insegna del rispetto reciproco e dell'educazione. Per quanto riguarda solo una questione pratica di comunicazione e di conoscenza diretta, avranno un certo occhio di riguardo le persone che vivono nelle mie vicinanze…ma sicuramente saranno considerate anche persone più lontane, non ho pregiudizi di nessun genere per colore della pelle, cultura, religione, ceto sociale e nazione di provenienza o lingua, purchè lo spirito che anima il contatto sia quello che ho già descritto.



Con questo lungo preambolo, affido al web il mio ritratto virtuale, con il sincero proposito di stimolare un primo interessante e stimolante contatto con una persona fantastica, speciale.
Mi presento! Il mio nome è R.M.R.G.D.F.C, Renè per gli amici. Ho 24 anni (Aquario, ascendente Acquario), vivo a Venezia e nelle mie vene scorre sangue Calabrese, Francese ed Canadese. Appartengo per nascita e scelta personale alla religione cattolica, nella quale credo fermamente e che mi anima e mi aiuta a vivere meglio a un livello interiore, personale e verso gli altri. Sono pertanto molto credente, osservante e praticante, comunque in contrasto con l'attuale filosofia ecumenica. Credo con altrettanta intensità nella gente e in me stesso, nella vita, comunque rispettoso di tutte le Fedi. Possiedo una cultura universitaria (Biologia+ chimica alimentare) e professionalmente mi occupo di ristorazione. Economicamente indipendente, mi piace trattarmi bene, avendo anche rispetto per le esigenze pratiche altrui. Tendenzialmente sono molto introspettivo, disinvolto all’occorrenza. Timido e taciturno per difesa, detesto essere aggredito o frainteso o sottilmente e gratuitamente stimolato. Non amo né la folla, né la confusione. Non amo parlare senza scopi. Preferisco ascoltare, a volte anche per aiutare. Ho fumato indifferentemente e smesso: sigarette, sigari, pipa e detesto le persone che sventolano la bandiera del NO SMOKING…del fumo passivo… (so perfettamente che si tratta di una dipendenza pericolosa e detesto le dipendenze, ma non posso obblighare nessuno al cambio). Con le lingue ho un rapporto difficile, avverto una certa difficoltà; mi seducono tantissimo le persone poliglotte e sarebbe fantastico conoscere una persona che passa disinvoltamente dall'arabo al cinese; comunque me la cavo discretamente sia col francese che con l'inglese. Circa l’aspetto esteriore. Sono alto 180 cm, taglia 50, 82 Kg, fisico definito, aspetto maschile, anche se un po' di palestra mi farebbe bene (vorrei andarci con te, per vincere una timidezza personale), folti capelli neri corvino, spesso rasati a zero, a volte lascio crescere una barba disordinata, a volte perfettamente sbarbato, a volte lascio crescere un pizzo; viso meridionale, regolare, carismatico, occhi profondi, cangianti dal nociola al verde, al castano, "all'ametista o turchese"; occhiali per necessità; mani nervose, espressive e sensuali. Non passo mai inosservato a causa della mia statura, che mi conferisce un aspetto solenne, austero, quasi ascetico, distaccato dal materialismo terreno. Gay convinto ed intimamente accettato, dichiarato tra amici. Al riguardo vorrei chiarire una cosa. Mi definisco poliamoroso gay e non bisessuale, chiamo le cose con le parole giuste. Gay deriva dall'americano e significa gaio, ed è diventato sinonimo della parola omosessuale. L'omossesuale è colui che prova attrazione (non solo fisica) per una persona dello stesso sesso. E' fuor di dubbio che la persona che sto cercando potrebbe anche definirsi bisessuale, purchè sappia che così definendosi per il solo fatto che ha rapporti sessuali sia con persone del proprio sesso, sia con persone del sesso opposto, è comunque un gay, meglio se convinto ed accettato. Su questo non ci sono dubbi e non ci sono contestazioni da parte di illustri studiosi, compreso il padre della psicoanalisi. La persona bisessuale (forse eroticamente più stimolante ed interessante) è semplicemente un gay che ha rapporti anche con persone del sesso opposto. Purchè non ci siano complicazioni o coinvolgimenti sentimentali, oltre che sessuali! Non si può amare completamente su due fronti! Semplice e chiaro. Ritengo, a ragion veduta, che l'uso smoderato del termine bisessuale sia in gran parte dovuto ad una sorta di pseudo alibi o di non accettazione delle proprie pulsioni sessuali. La maggior parte dei bisessuali non si considera gay per il solo fatto che ha rapporti anche con le donne; ma non è così, gay è, e gay rimane, che gli piaccia o no. A prescindere dalla definizione o dalle etichette, credo che ognuno debba vivere la propria personalità come meglio crede, nel rispetto delle altrui convinzioni. Il mio abbigliamento è sempre curato, adatto alla circostanza, raffinato o sportivo (originale e ricercato, senza destare scalpore, ma non di tendenza o affettato da mode passeggere). Per motivi professionali, son spesso in giacca e cravatta, ma non è la mia vera pelle! Nel tempo libero o quando capita, indosso volentieri un comodo capo casual. Il mio motto è "vestire non coprire". Colori preferiti: rosso, giallo, verde, blu e viola; bianco e nero per circostanza. Odio in assoluto I non colori! Sono quasi onnivoro, e mi piace cucinare con fantasia, adoro usare aromi, droghe e profumi orientali. Apprezzo la cucina europea, quasi tutta quella italiana, alcune cose di quella francese. Non sono abituato alle cucine insapori, di tendenza, tanto meno a quelle sensa senso! Bevo moderatamente, privilegiando vini rossi leggermente amabili; in alternativa, birra bionda amabile. Liquori e bevande preferite: gin, wodka, caffè irlandese, tisane e centrifugati di frutta e verdura. Non gradisco gli intrugli dei barman a meno che non siano veri cocktail da competizione. Ho uno sviluppato istinto analitico ed una finezza psicologica fuori dal comune. Osservo la gente e cerco di capirla, non laconicamente ma anche per una chimica di pelle. Sono assolutamente libero da ogni pregiudizio e non corrispondo a nessun cliché culturale, mediatico o commercializzato, che si trovano in abbondanza...in queste pagine virtuali… Non amo frequentare persone falsamente motivate o interessate, prive di fascino, stile, cultura ed educazione, con le quali trovo difficile condividere miei principi di fede, chiarezza, onestà e sincerità.
Divento permaloso e scontroso se aggredito, sono un gran sognatore, sempre con I piedi per terra! Mi confronto con le opinioni, ma non le provoco né stimolo, attento a non ferire sentimenti, stati d’animo o situazioni psicologicamente delicate. Non amo le contraddizioni, coloro che fanno vane promesse e che non le mantengono o non rispettano gli impegni, a tutti I costi. Sono generoso e disponibile, mentalmente aperto verso chi mi dimostra altrettanta generosità, disponibilità ed apertura. Detesto i sarcasmi e I doppi sensi gratuiti, l'ironia idiota (non quella ben fatta e al momento giusto). Amo tutte le espressioni artistiche (compresa la fotografia, uno dei miei hobby preferiti), la musica classica e lirica, il Medio Evo, il Rinascimento ed il Romanticismo. Vado spesso a teatro e anche al cinema, privilegiando una certa cinematografia di spessore e contenuto; non ho attori preferiti, mi vanno bene tutti, purchè abbiano qualcosa di personale da raccontare, mi stuzzichino la fantasia e sprigionino energia fisica ed intellettuale. Rispetto la natura, gli animali, con i quali ho un rapporto straordinario e le persone, ma la delusione è sempre in agguato e per questo, dopo l'ennesima delusione, sono diventato scettico e sospettoso dei falsi sentimenti. Amo anche tutti i fiori e mi piace averne sempre freschi in casa. Mi rilassa tantissimo dedicarmi alle mie piante. Razionalista, mi appassionano però tutti gli argomenti occulti, magici, esoterici, il mistero in tutte le sue manifestazioni. Possiedo un innato buon gusto e adoro tutto ciò che è bello e che rappresenta l’espressione della mascolinità, virilità e ne ammiro la bellezza fisica, adoro, quasi estasiato, la purezza dei tratti delle sculture greche, che appagano la mia sete di conoscenza e di perfezione. Buon conoscitore della psiche umana, percepisco e scavo negli stati d’animo, riuscendo a raggiungere l’intimo più nascosto. Mi sento sereno quando posso ascoltare il suono del silenzio di una notte senza stelle. Guidare di notte per chilometri senza meta. Passeggiare senza meta e camminare sotto la pioggia e la neve. Aspirare avidamente il profumo acre del muschio e delle eriche. Ricordare il profumo di pulito della biancheria che respira una giornata di sole e vento. Percepire il borbottio di una cuccuma sbuffante. Ricordare il profumo della pelle di arancia che si consuma su una vecchia stufa, dove bruciano essenze invase di umori autunnali che sprigionano un calore antico di cento anni fa. L’odore del fumo di un camino e delle caldarroste. Di una mangiatoia, di mucche, buoi e vitelli. Dell'erba appena tagliata e del fieno sopra un carro. Delle foglie bagnate di rugiada autunnale. Della terra fumante. Guardare salire in alto le scintille di un fuoco scoppiettante. Il cantare dei grilli e delle cicale. Un nido di rondine, un volo di rondini. Il Latrato notturno dei cani in lontananza. Gatti che dormono sulla paglia odorosa. L'eco di un treno giù nella valle. Il suono delle campane portato dal vento, dolore e felicità. Il polverone delle anatre e poi il loro bagno nello stagno vicino. Osservare le poche auto che per strade polverose ritornano cariche dal mercato del giovedì. Sentire vecchie storie di campagna, mentre si pulisce in circolo il granturco. Un grembiule appeso dietro l'uscio. Una ramazza abbandonata vicino ad una rete sgangherata. Una figura ricurva sotto un fascio di erba fresca per conigli e galline e sentirne il richiamo. Il profumo del latte appena munto. Il silenzio delle ore pomeridiane. Notti tra lenzuola ruvide di tela…Correre contro un vento impetuoso che trasporta storie antiche di secoli, di mitologia, di cavalieri, di draghi alati e principi azzurri. L'intimità delle riflessioni e un monastero immerso nella pace o un menihir nei ghiacci se. Poter cavalcare l’unicorno per sentieri nascosti e misteriosi, alla ricerca della purezza e del candore dei veri sentimenti. Cercare dove nasce e muore l’arcobaleno, rubandone i colori nelle aurore boreali. Giocare e coccolare la mia stupenda cagnetta, una trovatella salvata da una fine orrenda. Ascoltare musica a tutto volume. Addormentarmi accanto a chi condivide queste sensazioni appartenenti al mio ideale, aspettando l’alba abbracciati, mano nella mano. Farmi lambire le caviglie dalla spuma di un mare tormentoso, sul finire della notte. Cercare, trovare uno sguardo, un abbraccio sincero e devoto, un bacio appassionato…semplicemente una carezza. Mi danno noia l’ora legale. Gli orari imposti, il calcio, la TV spazzatura, i monopoli televisivi,le vacanze di massa ed il mare delle grandi folle, le code in automobile sotto il sole rovente ed il caldo afoso. Chi ascolta musica assordante in automobile. Chi chiacchiera sotto le finestre alle due di notte. Chi parcheggia alla mongola. Chi telefona alle tre di notte e chiede "chi parla?". Dimenticarmi il taccuino delle impressioni, sogni e fantasie. Fare tutto di corsa, sentirmi sollecitare o incitato. Partecipare forzatamente a cerimonie o raduni familiari. Le persone che dicono di continuo "tra virgolette" o che ripetono sempre la stessa cosa, che ritornano sempre sullo stesso argomento, che rinfacciano, che non ti lasciano parlare, che interrompono sempre, che bestemmiano, che dicono parolacce, che conoscono sempre la persona che sa fare questo e quello, che si ricordano il giorno dopo un compleanno, un anniversario, un onomastico o che non se lo ricordano proprio; che valutano i regali e li ricambiano con lo stesso valore. Andare dal medico della mutua. Fare I lavori domestici o fare la spesa da solo al supermercato. Le persone che chiedono in prestito ogni cosa, che chiedono prestiti senza restituirli, che cercano di mettere ordine ad ogni costo. Che sono curiose, sleali, doppiogiochiste, viscide e traditrici, ipocrite. Occuparmi di automobili o motori che non ne volgiono sapere di partire. Odio I giorni che precedono e seguono il Natale, quando da tutti sembra sprigionarsi allegria "finta". Il mio sogno nel cassetto, da sempre: "… una slitta, … e ….!" (non lo svelo completamente, potrebbe non avverarsi, fa parte di me e non posso ingenuamente affidarlo alla curiosità virtuale del web: solo una persona fantastica, speciale, se vorrà, potrà conoscerlo ed aiutarmi ad esaudirlo!). Sarà difficile che questo ritratto seduca qualcuno, I più saranno disturbati. Comunque vale la pena fare un tentativo di ricerca per scoprirlo; chissà che…trovi finalmente una persona speciale, gay o bisex etero poco importa, come ho già detto prima, libera da impegni sentimentali e familiari; dai 18 ai 35 anni; che voglia dare un senso alle nostre vite ed iniziare un rapporto sentimentale esclusivo, basato sul rispetto, comprensione, condivisione ed affetto reciproci; disposta a sacrificare una serata, un incontro per soccorrere un amico o parente in difficoltà; che voglia amare fino in fondo, pienamente; che sia leale, emotiva, commovente e spiritosa quel tanto che basta; moderna, non banale; avventurosa, metropolitana, dotata di saldi principi morali e spirituali, sana di mente e di corpo; disposta a fare viaggi inverosimili, fertile di fantasia; romantica, di aspetto gradevole, attraente, intrigante, sportiva, fascinosa; che abbia classe, stile ed educazione; che sia sincera; non ipocrita, falsa, adulatrice, mistificatrice o approfittatrice; colta, non importa la posizione sociale ed economica, indipendente, ferma nelle decisioni; gelosa nella giusta misura del suo compagno (come lo sono io!) e contemporaneamente aperta a nuove esperienze; discreta, non assillante ma sempre presente; che sappia distinguere dove finisce la sua ed inizia la libertà altrui; di sostegno e conforto; non frequentatrice abbitudinaria di ambienti particolarmente equivoci; che sappia farmi conoscere il sottile desiderio di una trasgressione innocente, innocua, fine a se stessa; che non faccia di tutte le erbe un fascio; che si compiaccia nel farsi ammirare; estroversa non esibizionista, da ingelosire quanti la osservano; personalmente dotata, resistente ed orgogliosa del suo essere e del suo compagno; non depressa, assolutamente non ipocondriaca; ambigua quel tanto da incuriosire; narcisista ed amante del suo corpo; che sappia sempre accorgersi di quando è il momento di stare in due! Che mi sia soprattutto amica, amante, compagna 2a, complice….Cosa cerco quindi? Un cane di taglia media smarrito due mesi fa…scherzo! In realtà cerco un cucciolo da coccolare e che mi porti a spasso…o forse un bell'albero da coltivare…o meglio, un canarino che fischietti tutto il giorno…non so, proponi TU! Eccomi qua! Vuoi sapere qualcosa in più su di me? D’accordo, scrivimi! Bene, hai deciso di scrivermi!
Eccoti la mia e-mail:
Cobavidal@hotmail
.com


Questo è il mio cellulare: (mandami solo sms, non rispondo a chiamate anonime, grazie!).


Se credi, mandami subito una tua fotografia (che terrò gelosamente riservata!) e numero di cellulare, per un rapido contatto. Ti risponderò con altrettanta velocità!
Sono contento di essere riuscito a trattenerti fino a qua! In realtà sapevo fin dall'inizio che l'avresti fatto, il messaggio chi mi manderai sarà solo la conferma!

Non importa il volume del suo contenuto ma chi e con quale intensità lo comporrai
A presto…
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